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Commissioni mai convocate!

Commissioni mai convocate, trasparenza assente. La democrazia è in pausa a Sesto San Giovanni.

La seconda e la terza commissione sono ferme da marzo. La prima non viene convocata da maggio, e comunque solo per trattare le delibere obbligatorie, mai per discutere i problemi veri della città.

Sono mesi che chiediamo di confrontarci su:

  • i lavori della stazione e il futuro della biopiattaforma Zero C
  • la sicurezza in città, sempre più urgente,
  • gli scandali e le opacità attorno alla Fondazione La Pelucca
  • le difficoltà nel mondo dello sport.

Tutto ignorato. Tutto respinto. Nessuna risposta.

Siamo di fronte a un’amministrazione debole, senza visione, incapace di portare avanti progetti e allergica alla trasparenza.

Ieri, insieme a tutte le forze di opposizione, abbiamo preteso che il Presidente del Consiglio Comunale intervenga subito sui Presidenti di commissione inadempienti, come già avevamo chiesto in ufficio di Presidenza grazie alla nostra Vicepresidente.

Le commissioni devono tornare a funzionare. Subito.

Non ci arrenderemo all’arroganza di chi governa chiudendo ogni spazio di dibattito. La città merita risposte, non silenzi!

Ernesto Gatti Capogruppo del Partito Democratico

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico

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Il Carroponte 2025

PD Sesto San Giovanni: “Il Carroponte è diventato il simbolo del deserto culturale creato dalla destra sestese

Sesto San Giovanni, 26 giugno 2025

Due indizi, in una sola settimana, fanno una prova. Il Carroponte, che il centrosinistra aveva restituito alla città come spazio pubblico e culturale, è stato trasformato dalla giunta Di Stefano in un’arena commerciale dove contano solo gli incassi. E i risultati – purtroppo – si vedono.

Il Partito Democratico di Sesto San Giovanni interviene dopo gli eventi che negli ultimi giorni hanno messo al centro dell’attenzione lo spazio concerti del Carroponte.

Il primo episodio si è verificato durante un concerto nella serata di sabato 14 giugno, quando – secondo quanto riportato da testate come Fanpage – l’artista Baby Gang avrebbe investito con l’auto e aggredito uno steward a seguito di una lite, portando al ricovero dell’uomo e all’intervento delle forze dell’ordine. Riteniamo assurdo che il sindaco Di Stefano faccia una vera e propria sceneggiata sui social, fingendo indignazione, quando è stato proprio lui a promuovere un modello di gestione del Carroponte che mette al primo posto il profitto del privato, senza un’adeguata valutazione dell’impatto sulla città.

Non si contesta al Sindaco di conoscere il curriculum di ogni artista, ma di non aver preteso – come ci si aspetta da un’amministrazione responsabile – servizi adeguati per la sicurezza e il presidio dei quartieri limitrofi. È proprio compito del Sindaco, insieme alla giunta, garantire che eventi di queste dimensioni siano compatibili con la vivibilità del territorio. Invece, ci risulta che nessun servizio specifico sia stato richiesto alla Polizia Locale per evitare il caos nei quartieri vicini.

La situazione è ulteriormente degenerata giovedì 19 giugno, quando un concerto da oltre 12.000 spettatori ha letteralmente paralizzato una parte della città.

Abbiamo verificato in prima persona, parlando con diversi cittadini del quartiere, i disagi subiti da molti abitanti che non hanno potuto parcheggiare nell’intero quartiere Rondò per tutta la notte. 

Abbiamo letto inoltre molteplici testimonianze di spettatori paganti rimasti bloccati all’esterno dell’area, per via di un afflusso ingestibile.

Ci chiediamo: come ha potuto l’amministrazione approvare un aumento di oltre 2.000 persone della capienza del Carroponte, senza prevedere un potenziamento dei servizi di gestione del traffico e dei parcheggi? Dov’erano i presidi di polizia locale nei quartieri residenziali? Com’è possibile che si sia lasciato un intero settore della città in balia del caos?

Il progetto del Carroponte, nato sotto la precedente amministrazione di centrosinistra, aveva l’obiettivo di restituire ai cittadini uno spazio dismesso e inutilizzato, trasformandolo in un luogo di aggregazione e cultura, aperto a tutta la cittadinanza, con eventi accessibili e una chiara vocazione sociale.

Oggi, invece, il Carroponte è diventato tutt’altro: un affare per pochi, costruito attorno a eventi a pagamento, sovraffollati e privi di qualsiasi controllo sulla qualità culturale o sull’impatto per la città. È evidente che per questa amministrazione l’unico criterio sia stato il ritorno economico immediato, a scapito della vivibilità e della sicurezza per i sestesi.

Marco Tremolada

Segretario del Partito Democratico

Sesto San Giovanni

 

 

 

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RSA Fondazione La Pelucca

Come Partito Democratico di Sesto San Giovanni abbiamo appreso con sgomento e profonda preoccupazione le notizie relative a Gabriele Corsani, membro del Consiglio di Amministrazione dell’RSA La Pelucca – partecipata comunale – e ora al centro di un’inchiesta per molestie sessuali su due minori coinvolti in un progetto presso la stessa struttura, come riportato dal Corriere della Sera.

“Sebbene Corsani non sia stato nominato direttamente dal Sindaco, ma da terzi, resta una figura da tempo vicina al centrodestra cittadino e all’attuale Amministrazione” – sottolinea Ernesto Guido Gatti, capogruppo del PD in Consiglio comunale.

“Per questo ci rivolgiamo al Sindaco Roberto Di Stefano, al Presidente della Fondazione Giuseppe Nicosia e alla Giunta tutta: eravate all’oscuro di tutto, e quindi inconsapevoli di ciò che accadeva all’interno di una partecipata del Comune, coinvolgendo anche minori, oppure eravate a conoscenza e avete taciuto?

Qualora dovesse essere confermata la seconda ipotesi si configurerebbe una responsabilità politica di sconvolgente gravità.”

“Siamo fermamente convinti della presunzione di innocenza, un principio cardine dello Stato di diritto che difendiamo con forza” – aggiunge Marco Tremolada, segretario cittadino del PD.

“Tuttavia, questo principio non può e non deve diventare un alibi per l’immobilismo politico. In gioco c’è l’integrità morale di una partecipata pubblica, la credibilità delle istituzioni cittadine, la fiducia dei cittadini.”

“Chiediamo al Sindaco Di Stefano di riferire immediatamente in Consiglio Comunale, assumendosi la responsabilità politica e morale di fronte a un fatto che mina la dignità di una partecipata comunale” – incalza Gatti.

Chiediamo le dimissioni immediate del consigliere Gabriele Corsanii, che ricopre un incarico fiduciario e rappresentativo all’interno di una realtà comunale sensibile come un’RSA, e che, almeno fino al completo accertamento dei fatti, non può restare in carica.

Non ci fermeremo fino a che non verrà fatta piena luce su quanto accaduto e sulle responsabilità ad ogni livello. La tutela dei minori, la trasparenza amministrativa e la dignità delle istituzioni non sono negoziabili.

Partito Democratico di Sesto San Giovanni

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Marco Tremolada e Alessandro Capelli

No Sindaco Di Stefano, lo sviluppo dell’area metropolitana non può coincidere con la totale noncuranza dell’aspetto ambientale: il bene del territorio sestese non è opzionale. Un aumento della cementificazione, una riduzione dei benefici per i cittadini e del parco: queste sembrano essere le richieste arrivate dalla società proprietaria delle aree Falck. Richieste che stravolgono il senso stesso della riqualificazione.

Dopo anni in cui la destra ha taciuto sul progetto, la realtà è una sola: si rischia di fermare tutto, questo accade quando si governa senza visione e senza prospettive. Dal tanto sbandierato Rinascimento siamo passati alla desertificazione. La destra sestese, dopo anni di chiusura al dialogo, ora chiede un tavolo di confronto: noi ci siamo, ma solo nelle sedi istituzionali, dove si decide davvero il futuro di Sesto.

La riqualificazione delle aree Falck può essere un volano per tutta la città metropolitana, ma serve una politica fondata sui valori del bene comune, attenta alla sostenibilità, ricca di visione per il futuro e capace di plasmarlo.

 

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Aspettiamo che si chiariscano

📢 METTETEVI D’ACCORDO! 🎭

Abbiamo letto con curiosità il comunicato della Lega Salvini Premier Sesto San Giovanni che ci accusa di “confondere la realtà con la propaganda”. Ma la vera domanda è: la realtà qual è? Quella raccontata dalla segretaria della Lega o quella scritta dall’Assessore all’Urbanistica Lamiranda (Fratelli d’Italia)? Perché le due versioni non potrebbero essere più diverse! 🤷‍♂

🚨 Ricapitoliamo l’insensatezza a cui stiamo assistendo:

🎤 Per l’assessore Lamiranda (FdI): No all’aumento delle volumetrie, no alla riduzione del parco, no alla variante del PGT!

📢 Per la segretaria Lega: Il PD non capisce nulla, tutto va benissimo, nessun rischio di cementificazione!

Se ha ragione Fratelli d’Italia, vuol dire che il rischio colata di cemento c’è.

Se ha ragione la Lega, allora sta attaccando parte della stessa l’Amministrazione di cui fa parte.

Noi, e tutti i sestesi, siamo spettatori di questa commedia del ridicolo 🎭, aspettando che si chiariscano le idee tra di loro prima di puntare il dito contro l’opposizione. Consigliamo magari un tavolo di confronto interno, potrebbe aiutarli… 🤝

Sesto ha bisogno di altro.

Scrivici nei commenti tu cosa ne pensi!

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Città della Ricerca e Salute (2025_02_23)

𝐃𝐢 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐥𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐮 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢, 𝐨𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐬𝐢 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨: 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐑𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐬𝐞𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐞𝐬𝐭𝐨.

Le richieste di Milano-Sesto, comunicate nei giorni scorsi senza riferire i necessari dettagli, appaiono del tutto irricevibili: il bene del nostro territorio non passa da un aumento della cementificazione, da una riduzione dei benefici pubblici, dalla riduzione del parco urbano voluto e cruciale sin dall’inizio del percorso di riqualificazione delle Aree Falck come risarcimento ambientale per la città e non passa nemmeno da uno “sconto” sulle bonifiche ambientali.

Il Partito Democratico in sede di approvazione dell’ultimo PGT aveva denunciato 𝐥’𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 che si limitava in sostanza ad una presa d’atto ed all’affidamento all’iniziativa privata per lo sviluppo della città. Una scelta miope che si accompagna alla reazione del Sindaco che mostra il vuoto di visione per la Sesto del futuro.

Qualsiasi modifica del PII Falck avrebbe inoltre un impatto sugli altri PII aperti in città, per cui già non si vede nessun progresso e la sola ipotesi di variazione delle volumetrie non ne favorirà certo lo sviluppo. La preoccupazione è grande anche per il ritardo dei lavori per la realizzazione della Città della Ricerca e della Salute: la governance e con essa la responsabilità del ritardo è tutta in capo al centrodestra a partire dalla Regione, ma anche l’amministrazione comunale che non ha certo saputo contribuire all’avvio della costruzione di quello che, da moderno centro di ricerca e cura, da opportunità di miglioramento del servizio sanitario si sta trasformando in un’emergenza man mano che il tempo passa e le strutture sanitarie soffrono nelle vecchie sedi senza vedere sviluppi nel breve termine.

Il Sindaco di fronte a tutto questo disastro appare oggi 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 e, dopo aver improntato da otto anni la sua azione politica alla totale chiusura di ogni dialogo con l’opposizione e con le realtà presenti in città, propone un tavolo per condividere le scelte e la risposta ad una eventuale richiesta dell’operatore, che sa tanto di scaricabarile e che mina la residua credibilità nel far fronte e gestire le aspirazioni del proprietario delle aree.

Sappiamo bene quali sono le criticità da governare per la realizzazione di una Sesto migliore, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐢𝐥 𝐏𝐈𝐈 𝐅𝐚𝐥𝐜𝐤 𝐥𝐨 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐢, 𝐧𝐨𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢 𝐯𝐨𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚, sappiamo che le criticità andavano governate e non lasciate alla gestione unilaterale della proprietà, sappiamo che il progetto ha una dimensione sovracomunale che richiedeva il dialogo istituzionale con la città Metropolitana di Milano, sappiamo che i progetti di queste dimensioni vanno accompagnati con impegno e costanza per smussare gli ostacoli che si trovano sul percorso, sappiamo che la profonda trasformazione della città richiedeva il coinvolgimento di chi la vive e di chi opera in essa, di cittadini organizzati in comitati e associazioni. Ora sappiamo quanto questa Amministrazione fosse carente e incapace di tutelare la nostra città.

𝐈𝐥 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐃𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞 𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐦𝐚 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞: la sede istituzionale deputata al confronto democratico tra maggioranza e opposizione sull’idea di città che abbiamo, sulle proposte per salvaguardare la qualità della vita dei sestesi. Li ci siamo e li aspettiamo il Sindaco.

Marco Tremolada,

Segretario PD Sesto San Giovanni.

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PD Sesto San Giovanni

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