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Il cammino della partecipazione

Lineamenti del programma del gruppo di lavoro sulla partecipazione.

Alla fine degli anni  90 nella nostra città, furono   avviati alcuni progetti sperimentali che prevedevano la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali dell’amministrazione.

Uno di questi fu “IL PIANO DEI TEMPI E DEGLI ORARI”, promosso dall’assessorato alla cultura. Il percorso portò a  riqualificazioni urbane nel quartiere Torretta e Vittoria pianificate in concertazione con gli abitanti della zona

Un altro processo partecipato fu avviato da “Agenda 21”,che si proponeva attraverso  una consultazione con i vari attori locali, l’attivazione di   linee guida per una migliore qualità della vita.

Questa premessa mi  è utile per stabilire che non dobbiamo inventare nulla di nuovo,  semmai dobbiamo riprendere il percorso all’interno della sociètà che appare sempre più mutata,  disincantata, ma insieme più colta e informata.

L’ESPERIENZA NELLE ALTRE CITTA

Lo strumento più diffuso di democrazia diretta in Italia è rappresentato dal BILANCIO PARTECIPATO. Consiste in  un processo di discussione tra cittadini e ente comunale, finalizzato a definire le scelte finanziarie su alcuni ambiti di spesa. La quota da inserire nel bilancio è predefinita dall’amministrazione, le priorità di spesa sono decise insieme alla popolazione.

 Hanno attivato questo percorso, oltre a grandi citta,  comuni simili al nostro per numero di  abitanti, tra i quali  Legnano,  Monza,  Rho,  Cernusco sul Naviglio,  Paderno Dugnano,  Pieve Emanuele e altri ancora.

Alcune città cominciano ad organizzare piani regolatori con la partecipazione dei cittadini, Ancona, Grottamare, Trezzo sull’Adda.

QUALI SONO I VANTAGGI DELLE POLITICHE PARTECIPATIVE

Sicuramente un maggior sviluppo del senso di comunità e  del luogo di appartenenza,  elementi che si rivelano essenziali per innescare processi culturali orientati alla cura e al mantenimento dell’ambiente urbano.

Diminuzione dei conflitti e aumento del consenso verso le scelte politiche, che essendo condivise rispondono ai bisogni vissuti come prioritari

Le obiezioni che in genere vengono mosse alla democrazia diretta sono quelle che affermano che i cittadini non hanno la competenza per valutare.

In realtà questo argomento nella storia è sempre stato usato contro la democrazia in generale. Penso alle argomentazioni contro il voto delle donne o contro la popolazione nera in Sud Africa.

METODO DI LAVORO DEL NOSTRO GRUPPO

  • Analisi della situazione locale  sulle forme di partecipazioni esistenti dopo la soppressione legislativa dei Consigli Circoscrizionali.
  • Ricerca di esperienze di democrazia diretta in realtà simili alla nostra.
  • Coinvolgimento di cittadini/associazioni presenti in citta, a partire da coloro che collaborano con la   I Commissione consigliare per le modifiche statutarie.

 

Lorena Croatto

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Consultazioni per le autonomie locali

Carissimi democratici e carissime democratiche,

questo è, per tutti noi,  un periodo denso di appuntamenti importanti in cui siamo chiamati a dare il nostro contributo e a far sentire la nostra voce.

Uno di questi appuntamenti è quello di domenica 1 marzo. In questa data si svolgerà la consultazione promossa dal PD Lombardia sulle autonomie locali (regionalismo e governo locale), articolata su cinque quesiti  enunciati in altrettante schede.

I seggi saranno collocati nelle sedi dei Circoli e si potrà votare dalle 9 alle 13. Per poter meglio comprendere l’utilità e l’importanza del nostro voto, e per dare a tutti la possibilità di leggere e ragionare su ciascun quesito, alla presente mail sono allegati i fac simile delle schede.

Credo sia chiaro per tutti quanto sia importante sfruttare questa occasione di poter dire la nostra sulla tematica delle autonomie regionali, pertanto conto su di voi per la  buona riuscita della consultazione.

Un caro saluto a tutti e l’augurio di una buona settimana,

Marco Esposito e la segreteria

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Il contributo del Nord Milano alla Città Metropolitana.

Carissimi democratici e cittadini sestesi,

venerdì 27 febbraio alle ore 21, presso la nostra sede cittadina di Via Fiorani, avrà luogo un evento estremamente importante per il nostro partito e la nostra città. Tutti i Comuni del nord est si sono dati appuntamento nella nostra “casa” di Via Fiorani per eleggere il coordinatore della nostra zona, che sarà la nostra voce nell’ambito delle iniziative ed attività politiche dell’area metropolitana.

Quest’anno si è presentato come unico  candidato Andrea Ronchi, presidente del Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo, ed è estremamente importante essere presenti per poter iniziare insieme a lui un percorso di confronto, collaborazione ed iniziative condivise.

Ognuno di noi rappresenta una risorsa e i suggerimenti di tutti noi possono fare la differenza in un contesto non più esclusivamente cittadino, ma territoriale.

Questa è per noi un’occasione imperdibile per dare un chiaro segnale che il PD di Sesto san Giovanni c’è, è vitale e propositivo, ed è la nostra occasione per porci come interlocutori imprescindibili nell’ambito del dibattito politico metropolitano.

Conto su tutti voi!

Un caro saluto.

Marco Esposito

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Il partito in movimento: conferenza programmatica e coordinamenti di zona

Con l’avvio dei forum di lavoro è ufficialmente iniziato il percorso che, entro la primavera, ci porterà alla conferenza programmatica del nostro Partito.

Saranno questi mesi importanti, in cui metteremo tutta la nostra autorevolezza di partito di Governo per porre le basi di un lavoro che proietterà Sesto San Giovanni nel futuro come parte fondamentale della costituenda città metropolitana. È una sfida complessa ma senza dubbio bella ed affascinante che vogliamo affrontare con entusiasmo. Penso sia molto importante che in questo contesto di cambiamenti, la Politica sia capace di essere inclusiva e di assumersi le proprie responsabilità nell’interesse della nostra società.

Con la costituzione della Città Metropolitana, anche il nostro partito si deve riorganizzare per essere sempre più efficace sul territorio. La novità più importante riguarda il fatto che Sesto San Giovanni non sarà più una zona a sé stante ma confluirà nell’area del Nord Milano. Io penso che questa sia una grande opportunità di confronto e di crescita per tutti. Il Nord Milano, per storia e configurazione territoriale, possiamo già considerarla un’area omogenea. Se saremo capaci di mettere a disposizione la nostra storia all’interno di un un complesso di tradizioni più grande, sono certo che a nostra volta potremo beneficiare delle buone pratiche delle altre città del nord Milano.

Anche in questo caso la Buona Politica dovrà essere in grado di giocare un ruolo da protagonista  e noi ce la metteremo tutta.
Grazie e buon lavoro,

Marco Esposito

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Lineamenti per le politiche culturali e associative a Sesto

Il principio e lo scopo

Quando si ragiona di cultura, il compito che un partito dovrebbe assumere è quello di intercettare le potenzialità che esistono su un territorio affinché le politiche pubbliche possano aiutare lo sviluppo di pratiche e iniziative che generino qualità e benessere sociale.

L’obiettivo della politica non è quello di dare una definizione accademica di cultura, ma creare le condizioni perché le energie associative e le realtà del settore presenti in un determinato territorio si diffondano stabilmente in esso, accrescano l’identità sociale di una comunità, generino opportunità di sviluppo d’idee e di economie. In altre parole, il compito della politica è progettare un sistema che aiuti a mantenere un luogo vitale contribuendo a farlo crescere dal punto di vista intellettuale.

Percorsi

Scegliamo la parola percorsi proprio per marcare l’idea di un cammino da intraprendere per giungere al risultato, un cammino che non nasce dal nulla ma muove dalle realtà e dai sistemi esistenti verso il futuro della città.

L’identità storica e culturale di Sesto è presente ancora oggi e non può essere certamente dissolta in una radicale e irrispettosa trasformazione. Tuttavia, non si deve correre il rischio di cadere nella “trappola della memoria”, volta semplicemente alla perpetuazione del passato industriale senza ancoraggio con le necessità culturali e sociali del tempo presente.

Ecco allora che la seconda grande riconversione urbana fornisce l’opportunità di creare laboratori e sperimentazioni per la definizione di una nuova identità, anche multidimensionale, che possa magari essere accolta all’interno delle grandi cattedrali di un tempo, le fabbriche. Valori moderni che albergano sotto tetti antichi. E’ possibile indirizzare le politiche culturali verso questa sperimentazione? Ecco quindi una prima domanda che possiamo porci per il nostro lavoro.

Sesto San Giovanni non sarà più una semplice città della provincia, ma un polo della nascente Città Metropolitana e come tale potrà attingere e fornire idee, pratiche, progetti e manifestazioni dal territorio della grande Milano, in un rapporto di proficuo e paritario scambio reciproco che necessita però di una visione comune sulle linee d’intervento di crescita culturale di tutta l’area.

Si presenta quindi in modo evidente la necessità di costruire reti di collaborazione tra i territori affiché l’unione di più forze possa rendere i progetti culturali sostenibili, pluralisti, attrattivi, aumentando non solo la qualità della vita ma anche il valore intrinseco di ciascuna realtà inserita in questo processo. Inoltre, la definizione di reti culturali può contribuire alla circolazione delle “buone pratiche” già esistenti, rendendo il sistema non solo più efficiente ma anche consapevole e omogeneo.

Sul nostro territorio operano da anni molte esperienze, nate soprattutto grazie alle associazioni, che hanno contribuito e contribuiscono a mantenere Sesto una città vitale. Oggi la progressiva ristrutturazione della finanza locale non consente alle istituzioni pubbliche di aiutare direttamente e in modo sostanziono queste realtà, così come avveniva in passato. I vincoli posso trasformarsi però in opportunità laddove creano le condizioni per ripensare le prassi, i metodi e le relazioni.

Sentiamo quindi, come partito, di poter fornire uno spazio per teorizzare e sperimentare un modello di gestione e progettazione congiunta della vita pubblica e delle politiche culturali, che inserisca le forze associative nella programmazione dell’attività urbana in cambio di energie e risorse che non possono più essere direttamente fornite. Potrà di conseguenza verificarsi una felice condizione in cui la società civile contribuisce – in modo partecipato – alla pianificazione della vita cittadina, consolidando le istituzioni, rafforzando la coesione sociale e accrescendo l’identità e il senso di appartenenza della gente alla propria città. Sappiamo che il passo è molto ambizioso, ma è giusto porsi grandi traguardi, anche solo per raggiungere risultati più piccoli ma parimenti importanti generati proprio dallo slancio creativo.

Cultura vuol dire anche cultura politica. Uno dei percorsi che il partito intende intraprendere è quello di contribuire al dibattito sui fondamenti della democrazia, i suoi principi e valori, in coerenza con le sfide della modernità, la necessità di promuovere una classe dirigente consapevole, definire e attualizzare i cardini del pensiero socialdemocratico e liberale l’indomani di un cambiamento significativo della società che li ha preconizzati.

I lavori del gruppo seguiranno dunque i percorsi delineati ma sapranno e saranno certamente chiamati a modificarli, migliorarli ed integrarli con le esigenze e le opportunità che durante il cammino nasceranno, anche in collaborazione con gli altri gruppi di lavoro. La vita di una città è fatta di osmosi tra le sue realtà e vicende; la politica deve saper cogliere in pieno questa necessità adattativa per svolgere al meglio il suo compito di mediazione.

La conferenza programmatica della primavera del 2015 rappresenta la prima, importante tappa di approdo di questi percorsi ma i lavori del gruppo continueranno anche oltre, per rispettare la dinamica di Sesto e restare sempre al passo con le evoluzioni della cultura e della società.

Federico Maisenti

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Grande passo verso un comune più efficiente, moderno e sobrio

 

Ieri sera il Consiglio Comunale, attraverso un voto a larga maggioranza, ha approvato le linee guida della riorganizzazione della struttura amministrativa del nostro Comune.

E’ solo il primo atto, ma proprio il voto quasi unanime del Consiglio Comunale traccia con forza la strada da seguire per avere presto una  macchina comunale agile ed efficace, vicina ai nuovi bisogni dei concittadini.

Dopo ieri sera, abbiamo ancora più forza e fiducia nella bontà del lavoro che stiamo facendo  perché Sesto San Giovanni possa essere sempre protagonista in questo mondo di repentini cambiamenti. Tutto il Partito Democratico ringrazia il Sindaco Monica Chittò per il grande impegno profuso anche in questa occasione.

Marco Esposito

Segretario cittadino

PD Sesto San Giovanni

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PD Sesto San Giovanni

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